Lezioni II semestre 2018

Lezione del 6 giugno 2018. Approfondimenti di deontologia forense.

Avv. Paolo Doria

La lezione ha trattato delle tecniche del colloquio con il cliente, inteso come momento originante di ogni causa.

La chiave di lettura è data dal modello di Avvocato cui intendiamo riferirci: non l’Azzeccarbugli che vuole difendere il proprio cliente per fas et nefas, ma il vir bonus dicendi peritus che si pone come promotore della legalità.

L’Avvocato, che deve saper adattare il proprio linguaggio alla persona che si trova di fronte, non può subire acriticamente il racconto del proprio assistito. Quest’ultimo, infatti, tenderà ad assecondare una propria versione dei fatti, proprio come se si trovasse già davanti al Giudice. Per evitarlo, l’Avvocato ha l’onere di porre domande instaurando, così, un dialogo con il proprio patrocinato.

L’impostazione della strategia difensiva passa attraverso la critica della tesi del proprio cliente: è fondamentale, infatti, cercare di prevedere quali argomenti potranno essere utilizzati dal nostro avversario. 

Si pensi, ad esempio, al cliente che afferma di avere già provveduto al pagamento che gli viene intimato. La prima domanda che il professionista dovrà rivolgere sarà naturalmente: dov’è la prova del pagamento? (art. 2726 c.c.)

L’Avvocato deve sconsigliare azioni infondate o inutilmente gravose per il cliente o per la controparte (articoli 23 e 66 del codice deontologico forense).

Egli, infine, è tenuto ad informare accuratamente il cliente secondo quanto previsto dall’art. 27 del codice deontologico forense.

 

Lezione del 13 giugno 2018. Il linguaggio dell’Avvocato.

Prof. Alarico Mariani Marini

 

Lezione del 20 giugno 2018. Simulazione di un processo penale.

Avv. Gaetano Crisafi e dott.ssa Camilla Amedoro 

esercitazione scuola forense 20 giugno

 

Lezione del 27 giugno 2018. Diritto giurisprudenziale: ultimi sviluppi.

Avv. Maurizio Paganelli.

Il diritto giurisprudenziale – Avv. Maurizio Paganelli

 

Lezione del 4 luglio 2018. Il sistema Cassa Forense: profili previdenziali e assistenziali.

Avv. Ida Grimaldi

Sono a disposizione le slide proiettate dalla relatrice durante la lezione.

Lezione del 4 luglio 2018 – Avv. Ida Grimaldi

 

Lezione dell’11 luglio 2018. Il processo del lavoro.

Dott. cons. Gaetano Campo

Il processo del lavoro è improntato ai principi di concentrazione, oralità e immediatezza.

Ricorso e memoria difensiva sono gli unici atti del processo, che è destinato, per il resto, a svolgersi in forma orale.

Competenza per materia: per le controversie elencate all’art. 409 c.p.c. è competente il Tribunale in funzione di Giudice del Lavoro. Tale espressione si riferisce ad una ripartizione interna del tribunale e vale unicamente a rendere applicabile il rito del lavoro (art. 413 e seguenti c.p.c.).

E’ sempre la domanda del ricorrente a fondare la competenza del giudice del lavoro, rispetto alla quale sono ininfluenti le eventuali eccezioni del convenuto.

Competenza per territorio: il 2° comma dell’art. 413 c.p.c. elenca tre fori alternativi: la disposizione nasce dalla scelta di favore nei confronti del lavoratore effettuata dal legislatore del 1973 (L. n. 533/1973).

Secondo consolidata giurisprudenza, la scelta fatta dal ricorrente con il ricorso è irrevocabile.

Il foro del locus contractus va determinato secondo le norme generali in materia di perfezionamento dei contratti (art. 1326 e 1327 c.c.)

Il foro dell’azienda si riferisce al luogo in cui si accentrano i poteri di direzione e di amministrazione dell’impresa.

Il foro della “dipendenzaˮ è relativo al luogo di effettivo svolgimento dell’attività lavorativa (se il lavoratore, per esempio, è stato formalmente trasferito ma non ha mai svolto la propria attività presso la nuova sede, essa non può considerarsi rilevante in tale senso).

Al datore di lavoro non imprenditore, naturalmente, si applica unicamente il foro del contratto.

Sono altresì previsti un foro esclusivo (4° comma) ed un foro sussidiario (5° comma).

Il giudizio: Quanto all’ammissibilità della produzione documentale successiva al deposito del ricorso o della memoria difensiva, l’orientamento attualmente dominante è il più rigoroso: sono producibili solo i documenti di formazione successiva o quelli rispetto ai quali la parte dia prova di non averli potuti produrre per causa non imputabile.

Sono sempre ammesse le produzioni, le eccezioni e le istanze che siano conseguenza delle difese svolte dalla controparte.

L’udienza descritta dall’art. 420 c.p.c. rappresenta il primo contatto tra il Giudice e le parti: esse infatti devono comparire personalmente o possono farsi rappresentare da un procuratore che sia a conoscenza, però, dei fatti di cui è causa. Questo significa che la legge rifiuta l’idea di una presenza meramente formale.

L’interrogatorio libero che il Giudice espleta in questa fase non è destinato ad ottenere una confessione.

La conciliazione tentata dal Giudice può avere natura transattiva, ma le due nozioni non vanno confuse: la transazione implica sempre “reciproche concessioniˮ, che possono mancare nella conciliazione, che può essere anche adbicativa.

Alla mancata comparizione delle parti alla prima udienza si applicano gli artt. 181 e 309 c.p.c., secondo un recente arresto della Corte di Cassazione che ha escluso l’immediata dichiarazione di estinzione del procedimento.

Poteri istruttori del Giudice: il processo del lavoro è teso all’accertamento della verità. Va letto in questo senso l’ampliamento dei poteri istruttori che l’art. 421 c.p.c. assegna al Giudice del lavoro, specialmente in tema di prova testimoniale (ultimo comma).

Il relatore ha accennato, infine, al c.d. Rito Fornero, che si applica nelle ipotesi regolate dall’art. 18, L. 300/1970.

Esso si snoda in una prima fase sommaria: il Giudice espleta l’attività istruttoria indispensabile e provvede con ordinanza che accoglie o rigetta il ricorso, decidendo anche sulle spese (art. 1, commi 47-50, L. n. 92/2012).

La seconda fase nasce dalla opposizione all’ordinanza ed è a cognizione piena: ad essa si applicano le regole stabilite nel codice di procedura civile.

Avverso la sentenza emessa all’esito della seconda fase è ammesso reclamo presso la Corte d’Appello.

 

Lezione del 18 luglio 2018. Simulazione di un atto di impugnazione penale.

Avv. Rachele Nicolin

La relatrice ha illustrato le essenziali nozioni in tema di impugnazioni penali.

Sono a disposizione le slide proiettate durante la lezione:

Lezione del 18 luglio 2018 – Avv. Nicolin

 

Lezione del 5 settembre 2018. Diritto Internazionale privato.

Avv.ti Stefano Armellini e Marta Barbieri.

Si mettono a disposizione le slide pubblicate durante la lezione, che ha avuto ad oggetto la disciplina internazionalprivastica delle nuove forme di unione familiare.

Lezione del 5 settembre 2018 – Avv. Armellini e Avv. Barberi

 

Lezione del 12 settembre 2018. L’amministratore di sostegno: il modello vicentino.

Avv. prof. Mauro Tescaro e avv. Francesca Spillare.

Si mette a disposizione il materiale didattico utile per la lezione del Prof. Tescaro.

Prof. Tescaro, 12 settembre 2018

Si pubblicano i moduli relativi all’amministrazione di sostegno in uso presso il Tribunale di Vicenza. Detto materiale verrà analizzato con i partecipanti alla lezione nel corso dell’intervento dell’avv. Francesca Spillare.

Prot. con comune Vicenza x amministrazioni di sostegno

Inventario iniziale amministratore di sostegno

Modulo DICHIARAZIONI DEL RICORRENTE PER L’UDIENZA

Modulo RENDICONTO ADS DAL-AL

Modulo DOMANDA DI NOMINA DI AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO

 

Lezione del 19 settembre 2018. Esercitazione pratica. La massimazione delle sentenze.

Avv. Paola Mai

La relatrice ha guidato i partecipanti nell’esercizio di massimazione, intesa come estrazione della regola iuris o principio di diritto dalla motivazione di una sentenza.

Le due sentenze prese ad esame sono Cass. 19/10/2017, n. 24675, in tema di usura sopravvenuta e Cass. 29/08/18, n. 21385, in tema di fondo patrimoniale e sistemi di pubblicità.

 

Lezione del 26 settembre 2018. Esercitazione pratica di diritto civile. 

Avv.ti Carlotta Zocca e Elisa Arena

Ecco i casi che sono stati oggetto dell’esercitazione pratica:

Esercitazione 26.09.18

 

Lezione del 3 ottobre 2018. La gestione dello stress e il public speaking.

Avv.ti Leonardo Maran e Carlo Spillare

Il materiale didattico utilizzato dall’avv. Maran va richiesto direttamente al relatore via e-mail.

 

 

Lezione del 10 ottobre 2018. La responsabilità professionale civile dell’avvocato.

Avv. Paolo Doria

E’ a disposizione il materiale didattico proiettato durante la lezione dell’avv. Doria, che si è occupato del contratto tra avvocato e cliente, delle sue fonti e dei profili di responsabilità che possono derivarne.

Lezione del 10.10.2018 – Avv. Doria

 

Lezione del 17 ottobre 2018. La tecnica di redazione degli scritti giuridici.

Avv. Paola Mai

Slide Lezione del 17.10.2018 – Avv. Paola Mai

 

 

Lezione del 24 ottobre 2018. Verifica finale. 

Verifica 24.10.2018 con risposte corrette